Se il Chief Data Officer è un executive, l’azienda ha chance quadruple di trasformare i processi grazie ai dati

Douglas Laney CDO executive value

Le aziende in cui il Chief Data Officer – il manager che ha la responsabilità della data strategy e dei processi di gestione dei dati – ha assunto un ruolo esecutivo (“executive” o “C-Level” come spesso viene chiamato un incarico di alto profilo organizzativo, con budget e staff dedicati) sono quattro volte più propense a usare i dati per trasformare processi, prodotti e servizi. Se invece il CDO ha un ruolo più “leggero” questo moltiplicatore scende a due.

È quanto ha sottolineato Douglas Laney, docente di Economia dell’Informazione all’Università dell’Illinois e autore del celebre saggio Infonomics (“Come monetizzare, gestire e misurare le informazioni come un asset e creare vantaggi competitivi”), durante il suo recente keynote alla convention 2022 di DAMA Italy, capitolo italiano dell’associazione internazionale di Data Management.

“Dopo l’11 settembre – spiega Laney – i dati hanno assunto un ruolo determinante anche come voci di bilancio e oggi sono una delle maggiori risorse per l’azienda (“most critical assets”). Si sente spesso dire che sono il nuovo petrolio, ma non è proprio così: hanno molti meno limiti! Sono il quinto fattore di produzione, anzi a volte si sostituiscono” alle forze tradizionali (terra, lavoro, capitale e impresa).

La gestione dei dati basata su driver

In tempi di turbolenza economica, secondo il docente che nel 2022 ha pubblicato l’ultimo saggio “Data Juice – 101 storie su come le organizzazioni stanno ‘spremendo’ valore dai loro data asset”, per gestire i dati al meglio è importante che le aziende passino dai modelli trend-based a modelli driver-based.

“Nei primi guardi il tuo storico per generare previsioni, nei secondi guardi all’esterno per trovare indicatori rilevanti per il tuo business – spiega Laney – i modelli basati sui driver sono difficili: devi capire quali dati esterni incorporare, quali sono più importanti e predittivi per la tua attività. Inoltre, è meglio trovare fonti uniche di dati esterni, che non siano già sfruttate dai competitor”.

E anche i dati possono dare un impulso ai grandi temi ESG (environmental, social and corporate governance) considerato oggi una priorità da numerose imprese, grazie alle “6R” della Data Sustainability: Refuse, Reduce, Reuse, Repurpose, Recycle, Remove. Il guru statunitense dell’economia dei dati sottolinea inoltre le opportunità degli Open Data (“Nel mondo esistono 10 milioni di dataset pubblicati dai governi”) nonché la necessità di rispettare normative come il GDPR.

Data Monetization in 3 fasi

Laney ha poi dedicato un’ampia parte del suo intervento alla Data Monetization, per la quale propone alle aziende un approccio di tipo “Data Product” in tre fasi:

  1. generare idee per innovare grazie ai data asset (e prioritizzarle)
  2. curare il Design (testare l’idea sul mercato, identificare i potenziali utenti e definire i requisiti per mantenere il prodotto
  3. curare la realizzazione (Build), dall’infrastruttura al tipo di offerta.
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