Credem Banca: Irion cuore pulsante del data management, recuperati 500 giorni annui e ridotte le attività manuali  

Data Management Summit 2023

Circa 500 giorni lavorativi annui recuperati – con risparmi per 1 milione di euro in 5 anni, al netto dei costi – riducendo del 90% il lead time. Senza contare gli effetti qualitativi, diffusi e riconosciuti dagli stakeholder: automazione attività manuali, irrobustimento e presidio dei processi core, analisi descrittive più efficaci e flessibili, KPI di servizio comunicati mensilmente a oltre 300 utenti. Sono i risultati del nuovo sistema di Data Management per il monitoraggio e rendicontazione dei Livelli di Servizio di Credem Banca, tra i casi di successo in evidenza al Data Management Summit 2023 di Milano. 

“Due anni fa avevamo un problema: una mole significativa di informazioni da gestire, 60 flussi in input relativi allo stato di disponibilità e performance delle singole procedure, con sonde che raccolgono informazioni ogni 5 minuti sugli ok/ko dei vari processi” racconta Vincenzo Cappiello, Competence Leader Livelli di Servizio di Credem Banca. “Nel 2022 – spiega l’IT Expert Gianluca Arizzi – abbiamo avviato un percorso per irrobustire i processi, in cui Irion rappresenta il cuore pulsante del nostro sistema di data management. Grazie alla piattaforma siamo riusciti concretamente a far confluire i flussi di dati inbound, automatizzare, gestire la data quality e intervenire per ‘parametrizzare’ i sistemi di reporting. Esiste infatti un repository locale delle parametrizzazioni, che sono fondamentali per rendere il sistema flessibile ed evolvibile”. 

Integrare flussi dati e patrimonio informativo

“Abbiamo sfruttato uno dei punti di forza di Irion, l’integrabilità con altri sistemi: tutto il patrimonio informativo in input e output, infatti, viene poi esposto tramite un layer di data virtualization” aggiunge Arizzi. Già dall’anno precedente il Gruppo Credem viveva un periodo di profonda trasformazione in merito all’uso dei dati: “Siamo cresciuti con tre pilastri: data governance, cultura del dato e sviluppo di soluzioni innovative. Quell’anno siamo partiti con una soluzione tattica, per iniziare a creare valore verso i nostri stakeholder e ricevere feedback, ma anche capire le potenzialità delle informazioni gestite in ambito di data visualization e quindi data storytelling”. I dati sui Livelli di Servizio, una volta validati, sono pronti per l’elaborazione dei KPI strategici pubblicati all’interno di Cruscotti che condividiamo con i nostri stakeholder.  

Controlli di business e notifiche  

Come è stata realizzata la soluzione, volta a gestire tutto il ciclo di vita del dato? Avviando due ‘cantieri’ progettuali (Livelli di Servizio e Pianificazione IT) in parallelo, ma con un’architettura condivisa. È stata automatizzata la data ingestion dei flussi informativi in input, con un primo livello di certificazione sia per i controlli tecnici e un secondo per i controlli di business: “Ci permettono di stimare quotidianamente la congruenza con le esigenze: è fondamentale che l’utente sia costantemente informato per intervenire in modo veloce e reattivo, grazie a un sistema di notifiche via e-mail”.  

Dai fogli di calcolo a un sistema scalabile 

“Impegnavamo 520 giorni anno tra la gestione dei livelli di servizio e la pianificazione IT” spiega Cappiello. Visti i risultati, a breve Credem replicherà l’approccio, applicandolo alla gestione della spesa tecnologica: “Adesso il sistema non solo è scalabile – conclude il manager – può essere riutilizzato dalla banca, correlando i dati inseriti. È fondamentale perché sfrutta il valore dei dati, grazie a chiavi di lettura condivise da tutti”. Prima c’erano processi frammentati e un alto rischio operativo, perché si inserivano i dati nei fogli di calcolo: “Sia gli stakeholder che il top management chiedevano una gestione più semplice e una migliore integrazione con il nostro patrimonio informativo”.   

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